Da atleta a youtuber. Chi L’ha detto che i nerd non sono sportivi

 Da atleta a youtuber. Chi L’ha detto che i nerd non sono sportivi

Chi l’ha detto che i nerd non sono sportivi? Francesco Molinari è un ragazzo di 24 anni con tante ambizioni e molta determinazione. Nato nella Repubblica di San Marino il 29 Ottobre 1994, grazie ai suoi genitori Elisa Venerucci e Manlio Molinari, ex atleti, ha trovato la sua prima vocazione: l’atletica leggera. Ha conquistato ottime posizioni, portandosi a casa soddisfazioni e medaglie, tanto è vero che quest’anno ha partecipato per la prima volta ai Giochi del Mediterraneo. Ha però un’altra grande passione: i videogiochi. In particolare è un esperto di Minecraft, un gioco online in cui si costruiscono mondi virtuali, con personaggi e paesaggi dettagliati, per vivere avventure. All’inizio il contesto viene generato casualmente. Con il susseguirsi delle diverse versioni, si ha la possibilità di inserire alcuni parametri personali. Roba per veri “atleti”, che ha tantissimi fan. Fatto sta che un giorno Francesco decide di aprire il suo canale Youtube “Bellafaccia” per realizzare anche quest’ultimo “traguardo”: utilizzare la sua bravura nel giocare a Minecraft. Sentiamo la tua storia dall’inzio.

COME SEI ENTRATO NEL MONDO DELL’ATLETICA?
<<Alle superiori c’è stato un periodo in cui non facevo assolutamente niente. Fin da piccolo ho provato tantissimi sport, tra cui calcio, basket, pallavolo, tiro a segno … veramente di tutto! A 17 anni non ero in un bel periodo e stavo prendendo una brutta strada. Fu mio padre a buttarmi dentro il mondo dell’atletica, visto che lui stesso è un ex atleta. Ha rappresentato San Marino in tantissime gare, tra cui quattro olimpiadi per i 400 e 800 metri. Ho iniziato a farlo come un gioco, poi ho conosciuto persone che sono diventate amiche. Piano piano è diventata la mia passione e ho capito che era la mia strada. La mia prima gara è stata di salto in lungo, ma ho provato anche giavellotto con risultati pessimi, come pure nelle mie prime competizioni sui 100 metri, perché non avevo la tecnica, né l’idea di cosa fosse la corsa in sé. Non mi sono arreso proprio perché non prendevo lo sport troppo sul serio, non avevo tutta quella responsabilità che invece ho adesso>>.

QUALE È STATA LA TUA GARA PIÙ IMPORTANTE?
<<Durante i giochi dei piccoli Stati a San Marino, nel 2014, dove ho fatto i 200 metri. Poi la staffetta, in Lussemburgo. È una manifestazione che racchiude tantissimi sport e si tiene ogni due anni, cambiando sempre Stato . Ero piccolino e molto inesperto. Nella staffetta siamo arrivati quarti ma c’è un aneddoto interessante riguardante questa esperienza. C’era stata una violazione da parte della squadra che si era classificata terza, che portò alla sua squalificazione. Per questo motivo noi diventammo terzi, con tanto di premiazione sul podio. Un’ora più tardi i giudici accettarono il loro ricorso, quindi ci tolsero le medaglie: eccetto che a me. Me la portai a casa come simbolo ma noi tornammo in quarta posizione. Due anni dopo, squalificarono di nuovo una squadra per doping e noi riconquistammo il terzo posto, cosicché la mia medaglia non aveva più soltanto un valore simbolico. È stata la mia prima esperienza scioccante. In quell’occasione capii che lo sport consiste anche in questo tipo di esperienza>>.

QUALI SONO STATI I TUOI TRAGUARDI PIÙ IMPORTANTI?
<<Sono arrivati dopo che ho incontrato il mio allenatore Alberto Andruszkiewicz. Grazie a lui sono migliorato tanto e sono arrivate le prime gare internazionali dal 2014: gli Europei a Rieti, i giochi dei piccoli Stati in Islanda, gli Europei a Belgrado, i Mondiali a Londra, i giochi dei piccoli Stati a San Marino e a Lussemburgo; quest’anno, a Tarragona i giochi del Mediterraneo. Mi spiace per l’ultima gara; è stata un’esperienza bellissima ma purtroppo mi era già calata la forma, poiché tre settimane prima eravamo andati per una Coppa Europa in Liechtenstein e lì ero riuscito a fare dei buoni tempi con i 100 metri, riuscendo ad arrivare secondo con 10.73. Nei 200 metri ho fatto 21.45, migliorando di mezzo secondo. Nell’atletica è tantissimo, alcuni nemmeno in una vita riescono a migliorarsi di mezzo secondo>>.

HAI NUOVI FUTURI?
<<Ho alcuni obiettivi, grazie a questi riesco ad allenarmi, a dare il massimo. Nel 2020 ci saranno le Olimpiadi a Tokyo e voglio provare ad andarci. È un’esperienza che voglio fare almeno una volta nella vita. Cascasse il mondo, darò il massimo per riuscirci. Mi piacerebbe anche battere il record sammarinese dei 100 metri, che è di 10.60, un tempo veramente tosto però molto fattibile. Come terzo ed ultimo obiettivo, vorrei vincere una medaglia ai giochi dei piccoli Stati, che sia un 100, 200 metri o anche una staffetta. Mi metto in gioco al cento per cento!>>.

I TUOI GENITORI, VISTO CHE SONO EX ATLETI, CHE COSA PENSANO?
<<I miei sono felici. Si sono conosciuti facendo atletica; mio padre, come ho già detto prima, era ottocentista, mia madre praticava il salto in alto: adesso insegna ginnastica alle elementari. Mi hanno sempre supportato e devo ringraziarli se riesco a dedicarmi allo sport con tutto me stesso>>.

POI C’È LA TUA GRANDE PASSIONE PER IL WEB E I GIOCHI ONLINE. VERO?
<<Sì, sono uno Youtuber. Fino all’anno scorso non avevo nemmeno un account. Un giorno, in una noiosa giornata, ho deciso di iniziare a fare un video, per gioco. Vedevo tanti gameplay di videogiochi: siccome sono un nerd (termine inglese con cui viene definito chi ha una certa predisposizione per la tecnologia, soprattutto quelle legata al web, ed è piuttosto solitario, ndr), decisi di fare un canale tutto mio su YouTube. Giocavo, e gioco ancora, veramente a qualsiasi cosa, quindi la scelta era ampia. Prima di buttarmi mi sono ben informato, leggendo tutte le regole della piattaforma e cercando qualche consiglio per creare un primo video di qualità ottima. Nei primi non parlavo, né mi facevo vedere in faccia, perché mi vergognavo. Semplicemente scrivevo, usando un programma per la voce robotica. In 6 mesi sono arrivato ad avere 200 iscritti, con pochissime visualizzazioni. Iniziai a scherzare e a migliorare la qualità dei contenuti, ma non bastava>>.

QUANDO C’È STATA LA SVOLTA?
<<Alla fine ho capito che avrei dovuto proporre qualcosa che interessava, però allo stesso tempo che non fosse troppo diffuso; così pensai bene di iniziare dei tutorial di Minecraft, sia perché ci giocavo molto, sia perché era, ed è tuttora, un gioco seguito tantissimo, basato sulle costruzioni, dove si usa la fantasia. Io sono molto creativo, perciò ho iniziato a fare video tutorial della durata di uno/due minuti. I risultati non sono arrivati subito e avevo quasi pensato di abbandonare, quando iniziarono a crescere i primi video e questo bastò a rendermi contento. Superati i 1.000 iscritti, i miei fan continuarono ad aumentare di giorno in giorno. Provai a smuovere un po’ le acque promettendo loro che mi sarei fatto sentire se il mio canale fosse arrivato a 50.000. Raggiunto il traguardo, avevo un po’ paura di farmi sentire, invece sono stato ben accolto da coloro che mi seguivano e loro sono stati molto contenti. Ora sono più sciolto e ho addirittura creato una serie di Minecraft, “Vanilla”, dove mi diverto a fare lo “stupido”, scherzando molto. Per me è questo un divertimento condiviso>>.

HAI COMPORTAMENTI STRANI DA NERD E DA YOUTUBER?
<<Non riesco a registrare se in casa ci sono i miei, difatti abbiamo orari concordati. Persino se ho in casa un amico non ci riesco, è una cosa molto intima per me. L’altra mania ? Quella di non farmi ancora vedere in faccia. Però ho promesso che lo farò, raggiunti i 100.000 iscritti>>.

QUAL È UN SOGNO NEL CASSETTO?
<<Ho avuto un’infanzia difficile. Ero molto timido, insicuro e spesso vittima di bullismo. Quello che ho sempre sognato è trovare fiducia in me stesso, per poter mettere fine a questa sofferenza. Grazie all’atletica e a Youtube, sono riuscito a trovare una persona fantastica, che tuttora convive con me: me stesso. Il mio sogno era quello di diventare qualcuno, per dimostrare quanto valgo a quelle persone che hanno cercato di tirarmi giù. Si è avverato. Ce l’ho fatta! Non mi accontento però, punto sempre più in alto. Ho fatto richiesta per andare al Games Week a Milano, come Youtuber. Mi piacerebbe tanto poter fare questa esperienza. Vorrei lanciare un messaggio: qualsiasi cosa facciate, credete sempre in voi stessi. So che è difficile ma non dovete ascoltare gli altri. Spesso vi daranno contro e vi definiranno pazzi, proveranno a buttarvi giù. Contate su di voi e andate avanti, facendo quello che vi piace e che vi fa star bene: è la cosa più importante. Se fallirete, pazienza: almeno potrete dire – e dirvi – di averci provato>>.

 

 

 

Maria Rosaria Spina

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