David Parenti per Fellini

 David Parenti per Fellini

Nulla si sa, tutto si immagina. Così parlava Federico Fellini, il grande Maestro riminese che fece proprio del sogno la sua cifra stilistica. E quale film più di “8 e mezzo” interpreta così bene la dimensione onirica ma anche quella dimensione circense così protagonista della poetica felliniana? Ed è così che guardando le opere dell’artista David Parenti ti sembra di essere catapultato direttamente all’interno di un set di Fellini.

Il regista di spalle seduto che sembra dirigere le riprese. Un Fellini con il naso rosso da pagliaccio che ci ricorda “La Strada”. Fino ad arrivare alla scena madre di “8 e mezzo” quando vediamo l’ater ego di Fellini, Marcello Mastroianni, in abito bianco e cappello nero con in mano una frusta. La scena per eccellenza che coniuga regia, circo e sogno. Quel Mastroianni che qui viene visto come il direttore di circo e quello stesso Mastroianni protagonista della storia che inizia con un incubo.

David Parenti è un artista che ha dedicato la sua produzione quasi esclusivamente a ripercorrere scene e volti felliniani e queste sono le sue parole “Come si può immaginare facilmente dalle mie opere, il mio film preferito, quello che mi dà più suggestione, quello a cui sono più legato è il suo, per me, capolavoro “8 e mezzo”. Forse in quel periodo mi sentivo un pò come il personaggio principale interpretato dal grande Marcello Mastroianni, in stato di Grazia, Guido; soprattutto perché mi ero disperso attorno ad un “Affetto-Passione”. Questo suo girovagare intorno alla realizzazione del suo Film, alla ricerca di risposte, confrontandosi con il mondo della vita che gli ruotava intorno tra fantasmi e sogni. Una parola fondamentale del cinema di Fellini: sogno. Il mondo dei sogni che per stessa ammissione del Maestro si abbandonava in essi con estrema felicità. Andava, in seguito, a catturare la “loro essenza” per poi riuscire a donare loro una propria vitalità attraverso le immaginifiche immagini con il “Suo Tocco “ di Regista.

Attraverso le immagini del cinema di Fellini si riesce a raggiungere un mondo di emozioni e rappresentazione della Vita, della Realtà stessa che ci attornia, che pochi altri Registi sono riusciti a donarci con tanta bellezza. Marcello Mastroianni è stato uno splendido, magnifico, interprete dei film del Maestro che lo ha utilizzato, per sua stessa ammissione, fin da “La Dolce Vita” come Suo alter ego. Per questo motivo, nel mio ciclo di opere, ho cercato di “giocare” soprattutto con loro andando a rappresentarli, ad immergerli, ed a confrontarsi attorno a varie prospettive. In questa “ricerca” ho cercato, provato, di fare emergere l’aurea della particolare rappresentazione del tra Sognante Cinema Felliniano attraverso soprattutto la ricerca e la rappresentazione dei “corpi” stessi, proseguendo con il “tatto” ed i materiali che ho, successivamente, utilizzato.”

David Parenti, genovese di nascita, reggiano di adozione e innamorato di cinema e filmografia, è nel 2003 che inizia la serie dedicata a Federico Fellini. Seguendo indubbiamente le orme del Maestro, le sue opere sono caratterizzate molte volte da una neutralità cromatica, quella neutralità che lascia spazio all’immaginazione, dove si può andare oltre l’opera, quella neutralità onirica, evanescente.

Ossessionato dal volto di Fellini, David Parenti gioca con i suoi ritratti e grazie all’utilizzo di supporti differenti, dal legno al cartone, fa scivolare la sua matita per ridarci tanti volti diversi dello stesso regista. Dal giocoso all’onirico all’affettuoso insieme alla sua compagna di vita e di film, Giulietta Masina, mentre si ab- bracciano dopo la scena sulla scogliera nel film “Le notti di Cabiria”. Le sfumature cromatiche, così come i sogni tante volte non hanno colori, e anche David utilizza solo quelle della matita. Bianco, nero, grigio.

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Monica Baldi

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