ENTRA NELLA TREDICESIMA LEGIONE E VEDRAI IL MONDO. La storia non vive nei libri, ma nella passione dei popoli.

Denis Pasini e Marco Baiocchi in qualità di presidente e vicepresidente ci raccontano la storia e gli obiettivi della Legio XIII Gemina Ariminum. Tale associazione culturale è stata fondata sei anni fa dopo la loro esperienza quindicennale di rievocazioni medioevali. L’idea delle rievocazioni ha uno stampo in tutto e per tutto romano: già ai loro tempi venivano organizzati spettacoli nelle arene per celebrare episodi passati rilevanti come le battaglie. In particolare la Legio XIII si occupa di proporre eventi ispirati alla storia romana del primo secolo d.C. Entrambi i nostri ospiti sottolineano l’importanza di circoscrivere il periodo storico prescelto alla luce delle caratteristiche specifiche di ogni epoca.
“Un legionario romano del 300 a.C. era totalmente diverso da uno del quarto secolo d.C.: equipaggiamenti, usanze e metodologie variano molto, per cui risulta fondamentale mirare ad un momento storico ben preciso.”
Non a caso l’associazione ha scelto di rievocare proprio il primo secolo d.C. in quanto periodo di grande splendore dell’impero romano, ma non solo. La città di Rimini è intimamente legata alle personalità di quegli anni come gli imperatori Augusto e Tiberio.
Allo stesso modo la scelta della tredicesima legione non è stata casuale. Il passo del ‘De bello civile’ di Giulio Cesare narra della tredicesima legione in quanto unica ad essere arrivata in tempo dalle Gallie per varcare il Rubicone nel celebre episodio. Anche quest’ultimo richiama a sé la città di Rimini: prima dei bombardamenti della seconda guerra mondiale sorgeva in piazza Tre Martiri la pietra dove si dice Cesare sia salito per arringare i legionari. Ora possiamo ammirare solo il cippo del cinquecento che commemora questo evento. Tutt’oggi gli eserciti moderni studiano e si ispirano alla logistica della legione romana, come testimonia la collaborazione passata della Legio XIII con una base Nato.
Ma in definitiva come possiamo immaginare una legione romana?
Nel primo secolo d.C. al quale noi facciamo riferimento, essa consisteva in un esercito il cui compito richiedeva di viaggiare all’interno di un impero molto vasto. Una legione era formata da circa cinquemila uomini i quali dovevano impegnarsi a costruire un accampamento funzionale ogni notte. Ciascun legionario adempiva ad obblighi ben precisi come la realizzazione del terrapieno per la difesa e sapeva esattamente dove costruire la tenda in cui avrebbe dormito. Era come edificare ogni giorno una città per poi partire il mattino seguente: molte metropoli europee come Londra e Parigi sono nate intorno a questi ‘castra’ romani.
Grazie all’esperienza precedente improntata sul Medioevo i centurioni Denis e Marco hanno realizzato un nuovo progetto partendo dalla collaborazione con artigiani professionisti e in sinergia con il museo di Rimini. Questo ha permesso di realizzare anche eventi all’interno della Domus del chirurgo della nostra città, ma non solo. Tra le numerose manifestazioni alle quali la Legio XIII ha preso parte, ricordiamo la festa romana di Sarsina, la marcia sulla via Emilia ed i giochi romani di Nimes, divenuti un appuntamento annuale. Ma un evento sembra aver qualcosa di più speciale degli altri: si tratta della rappresentazione al vallo di Adriano nei pressi del confine tra Inghilterra e Scozia. In quell’occasione la legione è stata chiamata dall’English Heritage per realizzare una rievocazione con barbari e romani.
“Si rivelò un’esperienza veramente suggestiva perché rispetto ad altre realtà in quella ambientazione nulla era cambiato nel tempo per cui tutto sembrava ancor più reale” raccontano gli ospiti.
Fondando l’associazione sono state unite diverse competenze al fine di rendere il tutto ancor più realistico. “Siamo partiti dalla lettura dei classici e abbiamo utilizzato una serie di fonti e reperti archeologici per comprendere a pieno le tecniche marziali e organizzare così un addestramento mirato. Tutti i martedì sera ci alleniamo seguendo le norme del combattimento romano: dalla schiera alla testuggine proviamo vari movimenti.”
La Legio XIII è in contatto con una serie di artigiani che forniscono delle repliche molto valide delle attrezzature delle varie epoche. Nell’ambito del periodo romano ci sono esperti a livello europeo che realizzano riproduzioni di reperti archeologici. Le persone che assistono alle rievocazioni sono molto curiose e solitamente rimangono colpite da quel che vedono. A volte incontrano dei figuranti vestiti a tema, mentre i componenti della Legio creano uno spettacolo e un’atmosfera estremamente coinvolgente e realistica.
Spesso si servono di archeologia sperimentale provando gli equipaggiamenti e seguendo i ritmi di marcia e più in generale di vita di quell’epoca, provando sulla propria pelle emozioni e fatiche nate più di duemila anni fa.
Tutte le esperienze e le conoscenze apprese nel corso di questi eventi vengono inoltre utilizzate a livello didattico. L’archeologia sperimentale si rivela molto utile per organizzare incontri con varie classi di scuola elementare, media o superiore con l’obiettivo di diffondere informazioni riguardanti i legionari, oltre agli usi e costumi dell’epoca. Un esempio di questo tipo di iniziativa è il caso dei quattro anni di spettacoli didattici messi in atto dalla Legio XIII all’anfiteatro di Rimini.
Questi eventi hanno portato i riflettori sulle loro rievocazioni che hanno richiamato fino a milleduecento persone, la maggior parte delle quali era composta da famiglie con bambini curiosi ed entusiasti di vedere gli spettacoli.
“Di solito il gruppo si allena o si esibisce mentre uno di noi racconta e commenta gli avvenimenti in corso. E’ importante dare spiegazioni e fondamenti storici per comprendere meglio ciò che si vede e di conseguenza apprezzarlo maggiormente.”
L’organizzazione di questi eventi ha permesso anche di allargare la rievocazione dalle battaglie fino all’universo femminile riguardante cosmesi e acconciature, oltre al coinvolgimento di altri popoli dell’antichità come i greci o i celti. Sono state occasioni per regalare a Rimini panorami storici ancor più ampi e coinvolgenti, oltre alla possibilità di rivalutare il sito dell’anfiteatro. Soldati, ma non solo: intorno alla legione si è sviluppato un gruppo ‘civile’ ancora in divenire.
“I legionari si spostavano insieme ad una serie di altre figure come commercianti ed artigiani. Laddove veniva costruito l’accampamento, nasceva una città in cui i civili lavoravano per fornire alla legione ciò di cui aveva bisogno.”
Questa sezione ha riscontrato un successo inaspettato dal punto di vista didattico. Sono stati allestiti dei banchetti per mettere in mostra ogni sorta di oggetto dai trucchi, ai gioielli, ai colori per i tessuti. Inoltre sono stati presentati anche ferri chirurgici ottenuti dalla domus di Rimini. Grazie alle fonti e ai reperti unici, sono stati riprodotti molti utensili dell’epoca: in tal modo il pubblico ha potuto toccare con mano gli strumenti.
Tutte queste diverse possibilità di scelta hanno permesso di creare un gruppo di rievocatori molto eterogeneo.
La passione per la storia esula da ciò che è il mestiere praticato nella vita, come spiegano i due centurioni: “I punti di partenza sono i più disparati, ma tutti vanno a convergere in un grande interesse per le varie sfaccettature di un’epoca.”