I PROFESSIONISTI. Legge stabilità 2016. Parola al commercialista

 I PROFESSIONISTI. Legge stabilità 2016. Parola al commercialista

Sui punti controversi del super ammortamento introdotto dalla Legge di Stabilità 2016, è intervenuta per fare chiarimento l’Agenzia delle Entrate.

Sono i titolari di reddito d’impresa e da lavoro autonomo (esclusi i contribuenti in regime forfetario) che investano in beni materiali strumentali nuovi dal 15 ottobre del 2015 fino alla fine del 2016, i soggetti coinvolti dalla misura.

Si tratta di una misura introdotta dai commi 91-93 della Legge di Stabilità 2016 (Legge num.208 del 28 dicembre 2015) con il compito di agevolare gli investimenti produttivi delle imprese e dei lavoratori autonomi, facilitando il processo di ammortamento fiscale dei beni materiali.

In sostanza, il maxi o super ammortamento concede alle aziende di ammortizzare il cespite in oggetto al 140% del suo valore anziché al 100%.

Infatti, si apprende dal comma 91) della Legge di Stabilità 2016 che “per i soggetti titolari di reddito d’impresa e per gli esercenti arti e professioni che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016, ai fini della determinazione delle quote di ammortamento, il costo di acquisizione del bene “è maggiorato del 40%”.

Chi sono i beneficiari? Hanno la possibilità, come anticipato sopra, di usufruire della misura le imprese e i lavoratori autonomi, inclusi i professionisti che si avvalgono del regime dei minimi, esclusi però non quelli in regime forfetario. I beni strumentali all’attività lavorativa compresi nel super ammortamento sono solo quelli il cui coefficiente di ammortamento civilistico è pari o superiore al 6,5%.

Al comma 93) della Legge di Stabilità 2016, infatti, è previsto che l’ammortamento “non si applica agli investimenti in beni materiali strumentali per i quali il Decreto del Ministro delle Finanze 31 dicembre 1988 […] stabilisce coefficienti di ammortamento inferiori al 6,5%”.

L’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione num. 74/E del 14 settembre 2016, ha chiarito che per individuare quali beni rientrino nell’ammortamento è necessario fare riferimento allo specifico coefficiente di ammortamento fissato dal Decreto Ministeriale del 31 dicembre 1988, senza tener conto di quanto previsto dall’articolo 102-bis del TUIR.

Esempio di maxiammoprtamento in caso di auoveicoli

A chi spetta il bonus auto aziendali? Come abbiamo detto nel paragrafo precedente, grazie alla Legge di Stabilità 2016, è consentito fruire di una quota ammortamento maggiorato del 40% sui beni strumentali acquistati dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016. Tale beneficio, riguarda pertanto non solo le imprese, le aziende ma anche i professionisti che sono quindi i beneficiari del cd. bonus super ammortamento al 140% anche per l’acquisto di autovetture sempre se strumentali all’impresa o al professionista e limitata all’8% di 18.075,99 euro per quelle assegnate ai dipendenti ad uso promiscuo.

Per fruire di tale bonus sulle auto aziendali, occorre innanzitutto tenere conto dei limiti di deducibilità dei costi previsti dall’articolo 164 TUIR comma 1 e 2, che prevedono che fermo restando quanto disposto al comma 1 e solo per gli investimenti effettuati tra l’ultimo trimestre 2015 e tutto il 2016, sono maggiorati del 40% i limiti rilevanti per la deduzione delle quote di ammortamento dei beni strumentali di cui all’art. 164, comma 1, lettera b) del TIUR. In base a tali disposizioni, derivano 2 vantaggi:

1) che il costo maggiorato del 40% è applicabile anche quando la spesa risulta inferiore;

2) che sono maggiorati i limiti di deducibilità delle quote di ammortamento. Tali limiti fino ad oggi sono stati infatti del 20% del costo e un limite importo fino a 18.075,99 euro.

Come funziona il bonus auto per imprese e professionisti? Le imprese, aziende e professionisti che acquistano un’auto come bene strumentale tra il 15 ottobre 2015 e tutto il 2016, possono beneficiare del bonus ammortamento 2016 e fruire del maxi ammortamento al 140% anche per le autovetture.

Cosa significa e cosa cambia quindi? Che se prima un’impresa, voleva acquistare un’auto strumentale dal costo di 20mila euro, poteva beneficiare solo di una quota di ammortamento per il suddetto bene, pari a 3.651,20 euro, ovvero, il 20% di 18.075,99 euro, massimale di costo. Calcolando poi il coefficiente di ammortamento al 20%, la quota deducibile per l’impresa ogni anno, poteva essere quindi di euro 723,04. 

Ora invece con il super ammortamento, il 20% diventa 28%, in quanto il limite del 20% è aumentato del 40% ed il costo deducibile passa da 18.075,99 euro a 25.306,39 euro in quanto anch’esso beneficia dell’incremento del 40%.

Esempio di calcolo quote ammortamento auto aziendale:

  • Esempio 1: se il costo dell’auto è pari a 20 mila euro: l’impresa attraverso il bonus, ai fini di calcolo del limite di deducibilità e di quote ammortamento, ha diritto ad incrementare il costo effettivo del 40%, per cui la base di partenza invece che essere di 20.000 euro diventa 28mila euro, ossia, 40% di 20.000 euro = 28.000 euro. 

Fatto ciò, deve sottrarre la quota di costo eccedente, in base al nuovo limite massimale che è diventato di 25.306,99, ottenuto applicando l’incremento del 40% sul precedente limite di 18.075,99 euro.

Per cui la base di calcolo dell’ammortamento è pari al 28% di 25.306,39 euro, ossia pari a 7.085,79 euro. A questo punto applicando il coefficiente di ammortamento pari al 20% per le auto, la quota deducibile sulle auto aziendali per le imprese o professionisti che utilizzano il bonus, è pari a 1.417,17 euro all’anno, quasi il doppio rispetto alla quota di ammortamento deducibile di 723,04 euro, calcolata senza bonus.

  • Esempio calcolo maxi ammortamento: costo auto pari a 30.000 euro: incremento del 40% della base di partenza che da 30mila arriva a 42.000 euro. Scartare poi la quota di costo eccedente il nuovo massimale di 25.306,39 euro. Applicare il coefficiente del 25%. Il risultato è un importo pari a 4.519 euro che va maggiorato di un importo annuo di 1.807,60 euro (40%), al quale si applica poi la deducibilità limitata al 20%.

  • Esempio 3 se il costo dell’auto aziendale è pari a 40mila euro, il bonus non produce molti vantaggi, in quanto anche se si applica la maggiorazione del 40% sia sul limite di deducibilità che sul massimale, ovvero, 28% su 25.306,39 questo risulta sempre inferiore al prezzo pagato dall’impresa per acquistare l’auto. L’unico vantaggio che avrebbe l’impresa nell’acquistare un’auto più costosa con il bonus super ammortamenti, sarebbe solo quello di usufruire quote di ammortamento maggiorate del 40%, e quindi pari a 7.085,79 euro, cosicché da dedurre una quota di ammortamento pari a 1.417,16 euro all’anno anziché 723,04 euro all’anno senza bonus.

     

    Dott. Commercialista Stefano Francioni

Riminiamo

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