I ragazzi ci insegnano la storia

 I ragazzi ci insegnano  la storia

Nella foto i ragazzi della 2°B

Dal Fermi, il laboratorio “ Il mestiere dello storico”, i ragazzi tra la gente per raccontare la vita di Fulvio Cavarretta.

Spesso viaggiando capita di vedere tantissimi monumenti storici, beh quelli più importanti più o meno
sappiamo cosa sono e cosa rappresentano, ma ci sono tantissimi monumenti di cui spesso ne ammiriamo la bellezza, leggiamo la targhettina e finisce tutto lì, magari sospirando un “che bel monumento”, oppure per i più nostalgici amanti dei lavori edili”ehhh una volta sapevano lavorare mica come oggi che vengono giù case e ponti”.

Ancor più spesso si abita in città di arte e non se ne conoscono tutti i monumenti, magari ci si passa davanti senza dargli nemmeno il giusto peso. Un giorno come tanti preso dagli impegni percorro la strada che dall’Arco di Augusto porta a

Nella foto i ragazzi della 2°B

piazza Tre Martiri, durante il tragitto vengo fermato da tre piccoli ragazzini, che non mi danno nemmeno il tempo di pensare come molti fanno in questi casi :”ecco, ora mi chiedono dei soldi chissà per cosa”, che mi incalzano con la storia di Fulvio Cavaretta e il “monumeto ai caduti per la libertà”.

Inizialmente resto un pò stupito, i ragazzini che poi scoprirò essere studenti della 2C ( beh ormai saranno in terza da settembre) dell’Istituto Fermi di Viserba, hanno studiato bene il personaggio e il suo periodo storico anche se non è ancora nel loro programma di scuola e per i modi garbati e per l’evidente voglia di farmi sapere cosa hanno fatto, anzichè salutarli e andare per la mia strada, mi son fermato ad ascoltare cosa volevano raccontare.

Colpito dal loro modo di avvicinarsi alla storia e del soggetto scelto, chiedo ai ragazzi di conoscere la loro docente per farle qualche domanda.
Mi presentano la signora Rosanna Battistini, e da lì a qualche giorno organizziamo un’intervista per approfondire la tematica del progetto insieme a Daniele Susini, storico e fautore del progetto.

L’insegnante dei ragazzi è felicissima dell’opportunità di parlare di questo progetto, ossia de “il mestiere dello storico”, mi rende partecipe del fatto che << nasce come un’esperienza didattica che ha rappresentato per me docente di Lettere l’opportunità di sperimentare la valenza dei Beni culturali presenti nella nostra città e per gli alunni l’occasione e la motivazione per ricostruire la storia del proprio territorio attraverso i dati della cultura. I ragazzi hanno comparato fonti letterarie, iconografiche, iscrizioni, hanno ricostruito il contesto storico e le azioni del partigiano Cavarretta, ed infine si sono organizzati per restituire questo apprendimento alla città, in Piazza, fermando perone e raccontando quanto scoperto e la storia di questo personaggio>>.

Conosco poi Daniele, lo “storico” che ha seguito questi ragazzi nel complesso lavoro di ricerca, per capire gli aspetti di questo progetto.

Daniele Susini, come nasce questo progetto?

<<Il progetto nasce da una ricecra fatta sulla lapide dei caduti per la libertà da cui è nata una pubblicazione, “sotto l’ombra di un bel fiore” che è stata edita dal comune di Rimini nelle collane dedicate ai monumenti della città.
Coi prof, abbaimo deciso di realizzare un progetto denominato poi il mestiere dello storico, in classe porto i documenti sulla quale i ragazzi lavoreranno cercando di scrivere con l’aiuto mio e dalla docente la biografia e la storia del monumento o del personaggio. Questo è il terzo anno che lo portiamo avanti, la particolarità è che non è un progetto finalizzato a se stesso, ma i ragazzi partendo dal lavoro in classe si fanno poi ciceroni nella Città per raccontare il lavoro che hanno fatto e la storia del monumento o come in questo caso della biografia del personaggio>>.

Perchè Cavarretta?

<<Abbiamo scelto Cavarretta perchè aveva quasi la stessa età dei ragazzi, qualche anno in più, è il più giovane caduto della storia Riminese, è morto a 15 anni a Genga di Jesi, viveva a Viserba era il figlio del capostazione. Abbiamo scelto lui proprio per la vicinanza di età con i nostri ragazzi.

Questo progetto serve anche a far capire ai ragazzi che la storia della propria città è importante?

<<Chiedo sempre ai ragazzi quale sia il periodo storico che più caratterizza la storia della nostra città, tutti mi rispondo il periodo romano, il rinascimento, hanno molta difficoltà a pensare la storia di Rimini durante la 2° guerra mondiale perchè la città fu totalmente distrutta, credo ci sia la difficoltà di studiare quella città totalmente spazzata via dalla guerra proprio perchè non c’è più, libri, storici e docenti possono fargli vedere o capire come era la loro città>>.

Il lavoro dello storico secondo i ragazzi ragazzi, come hanno preso quest’avventura?

<<Il giudizio è entusiasmante, facciamo fatica a farli smettere, si appassionano perchè escono dalla passività del rapporto di studio, qui sono i veri protagonisti, scrivono e trasmettono la storia e questa dinamica li appassiona perchè vedono e percepiscono come reagisce la gente a quello che fanno>>.

Tu, come hai vissuto questa esperienza?

Nella foto i ragazzi della 2°B

<<Una gioia enorme, creando una memoria viva e non solo una nozione storica i ragazzi si appassionano tantissimo, ed è davvero entusiasmante. La scuola può fare tanto, ma l’invito è nelle famiglie, dove queste cose andrebbero coltivate sempre di più, il vero lavoro bisognerebbe farlo in famiglia senza far retorica, ma facendo rivivere nel quotidiano quello che ci raccontano la storia e queste storie>>.

Non pago di tutto questo, ho chiesto alla prof un piccolo tema diciamo così per capire come hanno vissuto l’esperienza i ragazzi e mi sono divertito davvero tanto a leggere i temi di questi piccoli storici. Dagli scritti ho notato che le persone più anziane sono state quelle più felici di rivivere i momenti raccontando anche qualche loro ricordo, mentre la fascia di età dai trentenni ai cinquantenni è stata quella meno attenta e preoccupata da eventuali richieste di soldi dai ragazzi.

I pensieri dei ragazzi della 2°C raccolti dalla loro maestra Rosanna Battistini

– C’è stato un momento molto divertente, una suora che non era di Rimini ci ha ascoltato con interesse e alla fine ci ha abbracciati. Federico

– Il nostro gruppo è stato fortunato, abbiamo incontrato una persona che ci ha spiegato tante cose sulla seconda guerra mondiale. Jacopo G

– Il giorno della distribuzione ero un pò agitato, anzi ero terrorizzato, ma poi tutte le paure sono andate via e sono stati momenti di gioia. Andrea B.

– Una signora conosceva un parente di Adelio Pagliarani, uno dei martiri a cui è dedicata la lapide. Giulia D

-La casualità ha voluto che incontrassimo un signore di quasi cento anni che era amico di Fulvio Cavarretta. Lucia P.

– E’ stato più facile coinvolgere le persone anziane. Gaia M.

– Alcune persone erano infastidite, come se pensassero che noi volevamo dei soldi. Diego

– La fascia di età più facile da coinvolgere erano i ragazzi sui 20-25 anni e i signori anziani. Francesco

– Molta gente era di corsa, ma noi andavamo per quel motivo, sugli anziani, le “prede”, migliori. Eleonora

– La parte più bella è quando abbiamo fermato un giornalista che ha espresso il desiderio di intervistarci. Alessandro

– Durante le tre lezioni del progetto “il mestiere dello storico” mi sono divertito molto. Jacopo

-Le studentesse universitarie e gli anziani erano i più facili da coinvolgere. Anna

– Una signora voleva darci dei soldi per il caffè, ma noi non potevamo, ha insistito e ha comprato 2 libri per la scuola. Alexia

– Uno dei momenti più esileranti è stato a un anziano con problemi di udito a cui dovevamo ripetere più volte l’argomento. SN

Giuseppe Andreozzi

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