Il cinema nel 2020. Houston abbiamo un problema!

 Il cinema nel 2020. Houston abbiamo un problema!

Il cinema, scrigno di emozioni e avventure che sin dalla notte dei tempi ha fatto volare con la fantasia grandi e piccini, trasmettendo cultura, passioni e storie di ogni genere e natura, soffre oggi di una crisi senza precedenti.

Nonostante le sale cinematografiche siano considerate assieme ai teatri, luoghi sicuri, in questo drammatico 2020, le aperture e le chiusure si sono susseguite con notevoli colpi di scena, degni dei più celebri thriller.

L’ultimo DPCM del 3 novembre, ha inferto un ulteriore ferita che ancora oggi sanguina copiosamente, anche e soprattutto in vista del periodo natalizio, che tradizionalmente richiamava nelle sale cinematografiche milioni di italiani.

Abbiamo incontrato l’imprenditore Massimiliano Giometti del Gruppo Giometti Cinema al quale abbiamo posto alcune domande. 

La prima domanda Massimiliano è forse un po’ banale, ma gliela poniamo ugualmente. Come avete reagito alle chiusure ?

“Il problema principale paradossalmente non è stata tanto la chiusura quanto l’apertura. E non mi riferisco tanto alla regolamentazione sul distanziamento sociale, perché abbiamo la fortuna nelle nostre sale di avere poltrone larghe con più di un metro di distanza da una fila all’altra. Sin dai primissimi DPCM ci siamo subito adeguati, facendo sì che vi fossero igienizzanti per le mani ad ogni accesso e nei punti più focali; le sale, inoltre, come nostra abitudine anche pre-Covid, vengono igienizzate dopo ogni programmazione. Nonostante questo, non abbiamo potuto aprire a fine giugno, come tanti altri cinema, per via della zona in cui ci troviamo. Rimini è una zona marittima e d’estate sono poche le persone che rinunciano alla spiaggia per venire al cinema. Per questo abbiamo preso la decisione di aprire a fine agosto.

Il problema invece del nuovo DPCM del 3 novembre, è che siamo stati costretti a chiudere da un giorno all’altro. Senza preavviso. Ma non me ne stupisco. I cinema, così come i teatri, sono i primi a chiudere, ma sempre gli ultimi a riaprire”.

Il decreto ristoro ha portato aiuti?

“I ristori purtroppo nelle zone in cui operiamo noi, ovvero Emilia-Romagna, Marche e Toscana, non sono stati previsti dal primo DPCM. Vi sono delle complicazioni su cui andrebbe posto un focus. Innanzitutto: concedono lo stesso ristoro a tutti i cinema, senza preoccuparsi che si tratti di un mono o multi sala. Inutile dire che ovviamente, le spese e i costi di gestione sono ben differenti. Un’altra questione è che un cinema, soprattutto un multisala, non ha solo le sale ma anche i bar; se paghiamo le tasse sulle due cose distinte, perché ci viene dato il ristoro solo sul cinema?

Bisognerebbe basarsi sul fatturato specifico di ciascuno, e spero che nel secondo ristoro si tenga conto di questi aspetti”.

Come avete gestito i dipendenti?

“I dipendenti in carico sono circa un centinaio.

Nel periodo delle prime casse integrazione, che risalgono a maggio, i nostri dipendenti hanno ricevuto la somma che gli spettava solo verso settembre e ad alcuni addirittura a novembre. Anche in questo momento, ovviamente, sono in cassa integrazione e si spera che siano coperti fino a gennaio. Il problema appunto è il non sapere quando si riaprirà, stiamo tutti aspettando il via libera per riprendere a fare il nostro mestiere, con passione e dedizione, come abbiamo sempre fatto”.

Quali programmazioni ci potremo aspettare?

“Questo è una delle difficoltà principali: i film – per via della chiusura dei cinema – si stanno spostando tutti sulle piattaforme online. I nostri fornitori stanno diventando i nostri concorrenti. Bisogna capire che l’Industria Italiana cinematografica è fortemente messa a dura prova e occupa solo una piccola parte del mercato globale. Non è concepibile il fatto che ci facciano chiudere, e il giorno dopo arrivi la deroga alla legge in cui i film italiani, che hanno comunque ricevuto contributi dallo Stato, debbano uscire prima nelle piattaforme e poi, forse, DPCM permettendo, anche in sala, quando nella normalità dei casi dovrebbe essere il contrario! Oltretutto quest’anno perdiamo un appuntamento importante con le famiglie italiane, che per tradizione, anno dopo anno, sono venute con grande entusiasmo al cinema durante le festività. Tanti film che sono ora sulle piattaforme avrebbero avuto molto successo nelle sale, ovviamente un film a casa non sarà mai la stessa cosa rispetto al clima che si crea al cinema. Ciò nonostante, sebbene rimanga molto preoccupato, dall’altra, sono fiducioso che finita l’emergenza della pandemia le persone avranno nuovamente voglia di ritornare nelle sale, di ricongiungersi, ridendo insieme ed emozionandosi come e più di prima”.

I prezzi per l’accesso al cinema, considerate le problematiche susseguite all’emergenza Covid-19, subiranno un aumento?

“Considerati i costi di gestione e di ammodernamento in virtù anche delle nuove e continue disposizioni ministeriali, dovremmo farlo tutti noi esercenti. Ma non sarà così. Abbiamo da sempre fatto sognare grandi e piccini nelle nostre sale e così vogliamo continuare a fare anche in futuro, per questo cercheremo di fornire ai nostri clienti una vasta gamma di promozioni”.

Il presente vede le piattaforme di streaming protagoniste della distribuzione cinematografica. Come si livelleranno le gerarchie in futuro?

“Io so come lavoro io e come lavora la mia famiglia che gestisce sale cinematografiche da tempo immemore. Siamo mossi da una passione irrefrenabile per il cinema e al di là di ogni ragionevole dubbio, non mi spaventa la contemporaneità perché sono ben conscio che i tempi cambiano ed è inevitabile e giusto che qualche modifica avvenga. Dal canto nostro posso solo dire che ci impegneremo sempre al massimo per regalare nuove emozioni al pubblico, facendoli sedere comodamente in poltrona, all’interno di un cinema… perché la socialità è una caratteristica fondamentale per tutti.”.

Volendo trovare un aspetto positivo in questa situazione? Sono nate maggiori sinergie anche con i suoi concorrenti presenti nel territorio?

“Parto dal presupposto che i rapporti umani e professionali non siano mai stati negativi. Ognuno di noi svolge il proprio lavoro senza intralciare l’altro. Ci siamo confrontati e abbiamo cercato anche di cooperare insieme per giungere a una svolta. Bisogna tener conto che gli effetti di una crisi economica non si verificano subito ma in seguito. Quest’emergenza ci ha permesso di conoscerci meglio, perché se non si fa squadra in tempi difficili… quando accadrà?”

Se i cinema aprissero domani e potesse stilare una sua personale lista di film da vedere in sala, cosa proietterebbe?

“Avrei un’intera Playlist (sorride) facendo questo mestiere da molto molto tempo, ho avuto modo di vedere ed appassionarmi a tantissime pellicole. Ad esempio mi farebbe piacere rivedere in sala la saga de “Il padrino” specialmente i primi due; “I soliti sospetti”, ma anche i film di Benigni. La lista sarebbe davvero lunga. Ciò nonostante, ritengo anche alla luce degli attuali fatti di cronaca, che il segreto del successo futuro, dipenderà anche da quanto sapremo adattare il cinema a contenitore multiculturale in cui non vi debbano essere solo e per forza film delle major ma anche di Distribuzioni indipendenti; concerti; spettacoli teatrali e tanto altro. Bisogna mirare ad un pubblico ampio includendo tutti. Il mondo della comunicazione sta cambiando e anche noi dobbiamo rimanere al passo”.

Siamo prossimi alle Festività natalizie. Un suo pensiero a conclusione Massimiliano?

“Il primo augurio, che abbraccia chiaramente tutti quanti noi, è che si possa sconfiggere quanto prima questo dannato virus. Le vite di tutti noi sono così drasticamente vincolate alle evoluzioni sanitarie. Oggi più che mai, serve tornare alla serenità di poter condividere con il prossimo emozioni, sorrisi e perché no, abbracci. Le sale cinematografiche, così come i teatri, i concerti, e tutti quei luoghi di cultura dove si nutrono l’anima e il cuore, debbono essere salvaguardati. Il cinema non è solo intrattenimento ma anche tradizione. Per questo mi auguro di poter far immergere nuovamente, il prima possibile, il pubblico nel buio non solo delle mie sale, ma di tutte le sale… illuminate da un’unica, incredibile luce… quella delle emozioni del grande schermo.

Buone Feste. E speriamo in un 2021 migliore per tutti”.

Erisa Xherahi

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