LA CERAMICA INCONTRA L’ILLUSTRAZIONE, NOI INCONTRIAMO GIADA RICCI

 LA CERAMICA INCONTRA L’ILLUSTRAZIONE, NOI INCONTRIAMO GIADA RICCI

Cosa succede quando un’illustratrice e graphic designer incontra il morbido mondo della ceramica? Classe 1988, romagnola di Riccione trapiantata a Roma, illustratrice, graphic designer, non ceramista ma che con la ceramica ha parecchio a che fare: è Giada Ricci e i suoi lavori ti fanno innamorare. Piatti, piattini, ciotole, tazzine, vasi, ciondoli e poi linee, animali selvatici, bagnanti anni ‘50, Giada è questo e tanto altro.

Ho incontrato i suoi lavori per la prima volta camminando tra le vecchie mura di Castel Sismondo, in piazza Malatesta, nel cuore di Rimini. Era dicembre 2017 e Castel Sismondo era diventato il perfetto contenitore per la dodicesima edizione di Matrioska Lab Store. Incontrare i suoi lavori, quei piccoli personaggi, quelle forme morbide ed essenziali, è fatale. Sono andata a cercarla in ogni successiva edizione, trovandola sempre.

Giada, chi sei? Parlaci di te.

<< Mi chiamo Giada Ricci, sono di Riccione, sono una grafica illustratrice ma non ceramista. Nasco principalmente come illustratrice, divento grafica di conseguenza. Da dieci anni vivo a Roma e con me vivono i miei lavori>>.

Quando hai incontrato la ceramica?

<< Ho incontrato la ceramica quattro anni fa un po’ per caso. Lavoravo per un’agenzia pubblicitaria qui a Roma quando capii che per staccarmi un po’ dal computer avrei avuto bisogno di un corso manuale, che mi rilassasse e mi facesse dimenticare lo schermo del pc. Decisi di seguire un corso di ceramica e dopo il primo ne feci subito un altro. Quello che capii però fu che per trattare la ceramica, per conoscerla e diventare ceramista, non sarebbero bastati dei corsi a bocconi ma una scuola vera e propria, degli anni. Decisi così di dare retta a un’idea che avevo già da un po’ e mi licenziai. Da quel momento mi dedicai totalmente alla ceramica, non come ceramista ma vestendo un ruolo che sentivo cucito su misura: decoratrice, illustratrice di ceramiche>>.

Come nasce un oggetto? Come ti è venuta l’idea di usare la ceramica come base per le tue illustrazioni?

<<Le mie ceramiche le disegno, le porto dai ceramisti che le fanno diventare reali e poi le disegno e le porto a cuocere. Alcuni pezzi li modello io rendendoli irregolari ma la creazione dell’oggetto, nonostante mi piaccia mettere le mani in pasta e gironzolare il quel mondo, la lascio a loro. L’idea di appoggiare i miei disegni sulla ceramica è nata proprio durante il corso, volevo unire l’illustrazione a qualcosa di utile, a qualcosa che venisse usato dalle persone. L’illustrazione si è semplicemente spostata dal foglio di cartaed è finita su quelle cose che nella vita di tutti i i giorni utilizziamo costantemente>>.

Da dove prendi ispirazione? Ad esempio, le bagnanti da dove nascono?

<<Anche se ho vissuto a Milano e vivo a Roma ormai da dieci anni, dentro di me scorre il sangue romagnolo, è inutile negarlo! (ride, ridiamo). La Romagna ce l’ho nel cuore e lì rimarrà per sempre, è una parte di me. I miei lavori hanno radici nelle mie origini, sono nata e cresciuta davanti al mare e prima o poi questo sarebbe dovuto uscire da qualche parte. Le mie piccole donne in costume sono delle semplici bagnanti, un’idea semplice nata dal mare che porto dentro. È uscita durante il primo corso, quando le ore di lezione stavano per scadere e l’insegnante ci disse di disegnare qualcosa di veloce e facile. Io di getto disegnai la mia prima bagnante>>.

Hai qualche nuovo progetto in corso?

<<Di sicuro cerco di non fermarmi mai sulle linee che ho già e che principalmente sono tre: una con le bagnanti, una pulita e minimal con le linee e un’altra molto diversa con gli animali selvatici. Sto lavorando a una quarta linea che però non dirò (ridacchia), devo prima capire se piace a me, devo riprodurla e vederla in mano. Riproduco continuamente cose nuove sulla ceramica>>.

Com’è andata l’ultima edizione di Matrioska Lab Store?

<<L’ultima edizione è andata molto bene, i lavori sono apprezzati sia dal pubblico romagnolo che da quello romano. Sono molto molto contenta che il mio prodotto piaccia alle persone>>.

Un tuo lavoro preferito?

<<A dire la verità amo tutti quelli che faccio. In questo momento mi sto dedicando molto ai vasi e devo dire che mi piace davvero molto. È un progetto che vorrei portare avanti creandone di nuovi, sperimentando le varie argille. Il mondo della ceramica è pieno di materiali e metodi diversi, ne vorrei sperimentare il più possibile. Nei mercatini comunque troverete sempre dei lavori nuovi>>.

Che rapporto hai con la Romagna adesso che vivi lontano?

<<Ti dico la verità, quando ero adolescente volevo andare via, avevo bisogno della grande città, del casino, del caos. Devo dire che nella grande città ci sto ancora molto bene oggi, ma la Romagna mi manca sempre e infatti ci torno molto spesso. Ho un bellissimo rapporto con questa terra>>.

Last question: dove possiamo trovare i tuoi lavori?

<<In questo momento il canale principale è Instagram che curo personalmente. Quando partecipo ai mercatini ho dei temporary shop, principalmente a Rimini e a Roma. Vorrei aprirmi ad altri mercati ma per fare questo devo munirmi di una macchina che me lo permetta…>>

…perchè che macchina hai?

<<Una smart. Immaginate un meractino di ceramiche in una smart!>>.

Saluto Giada e la ringrazio. Le dico che andrò a cercarla per l’ennesima volta al prossimo mercatino, Matrioska o non Matrioska. A voi invece dico che nel frattempo dovreste andare a vedere il suo profilo Instagram giada.ricci, perché gli occhi hanno bisogno di cose belle, e anche i cuori e le orecchie e le bocche, i nasi, la pelle, le mani.

Andate in pace e riempitevi di cose belle come queste, che non mi stancherò mai di dirlo:
la bellezza (quelle vera) salverà il mondo.

Gloria Perosin

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