Le bestie offese. Dalle stalle alle stelle

Lui e lui: Floris Berardi e Claudio Sardi, due personaggi diversi per cultura e provenienza, ma legati dall’amore per la musica ed il dialetto così da fondersi in uno stravagante ed allegro gruppo Rock Dialettale Romagnolo.
L’idea nasce quando decidono di trasformare la nota canzone dei Beatles “ Let It Be “ in una sorta di telenovela contadina della nostra terra , cioè in “ Levti i pi “ ( lavati i piedi ) , a questo punto rotto il ghiaccio i due allegri compari iniziano la loro itinerante carriera improvvisando delle serate alternative alla musica ufficiale: una sorta di cantastorie d’altri tempi che si esibiscono nelle aie polverose o nelle stalle al calore dei fiati bovini per raccontare le loro esilaranti storie che diventano metafore pungenti sulle nostre debolezze umane e sulla romagnolità, là dove il pubblico si mischia abitualmente agli animali da cortile cosi come nelle loro argute storielle, parodie di altrettanti famosissimi brani musicali internazionali che la mente del maturo paroliere Floris ( bidetto ) trasforma in poesia guizzante che rasenta la parabola e che l’estesa e brillante voce del bravo Claudio ( Oklahoma ) esprime in tutto il suo candore romagnolo.
I due fenomeni negli anni successivi vengono notati e premiati nell’allora simbolo dei locali notturni della Riviera riminese : “ il Paradiso “, dal grande Red Ronnie per la loro carriera fatta di costanti successi nel rielaborare magicamente le canzoni dei più grandi gruppi Rock mondiali e trasformandole con il loro linguaggio allegramente canzonatorio in gradevolissimi brani che poi sono diventati i loro cavalli di battaglia nella ventennale carriera artistica, che li ha visti su tutti i palchi della nostra Romagna ed oltre, con un alternarsi di successi, tanto per citare alcuni titoli tratti dai loro 25 CD pubblicati: “ La mi vespa la va fort “ , “ Villa Begonia “ , “ Dai da di cla tla da “ , “ Vut can cnosa i Bitols “ Che chén “, “ E casson si spinaz “, e per finire “ Iha finì i sold “.
Tutte le loro spassose canzoni sono il frutto di una attenta osservazione del poeta Floris Beranardi verso il mondo contadino, da dove egli stesso proviene: gli animali diventano cosi i veri protagonisti della sua poetica, con il maiale al centro della catena culinaria e allusiva per ogni suo raccontare e raccontarsi… insomma le Bestie Offese ormai sono interpreti assoluti di questa nuova ondata di “ amarcord “, una New Age paesana, che sa regalare attraverso questi due magnifici romagnoli dei veri ed indimenticabili momenti di “divetissement” che fanno bene al cuore e all’anima oramai stordita da tante sciocche sperimetazioni musicali che non portano a nulla.
Grazie a voi Bestie Offese che sapete rendere la nostra amata terra ancora viva più che mai !!!