OSSIGENO E OZONO PER SCONFIGGERE ERNIA, ARTROSI E CELLULITE. Il dottor Borelli: “Terapia vincente, metodo sicuro: i risultati sono eccellenti”

A vederle, quelle siringone, mettono paura.
Ma è solo un’impressione.
Chi le ha provate sul proprio corpo, anche nelle parti più sensibili, assicura che non esiste dolore.
Trattasi, nella fattispecie, di un intervento semplice ed allo stesso tempo efficace: Ozonoterapia. O meglio Ossigeno Ozonoterapia.
Nell’ambito della medicina la garanzia arriva dalla SIOOT, (Società italiana Ossigeno Ozono Terapia) riconosciuta e attiva in tutte le regioni d’Italia. A capo c’è il professor Marianno Franzini, a Rimini il dottor Alberto Borelli con il suo ambulatorio di Torre Pedrera.
Dottor Borelli, ci dica un po’ perché siamo curiosi di conoscere come il corpo può beneficiare del mix di ossigeno ed ozono che lei utilizza per i suoi pazienti.
Non c’è niente di misterioso né di sorprendente. Si tratta una terapia che utilizza una miscela di ossigeno e di una potenziata dell’ossigeno stesso, ovvero l’ozono. La pratica medica in questione consiste nel migliorare il trasporto e l’utilizzo di ossigeno arricchito (vero carburante cellulare) in tutto il corpo o in parti di esso per favorire il funzionamento delle cellule, degli organi e della circolazione.
Esiste un Albo medico riconosciuto sul piano nazionale che permetta di sottoporsi alle cure mettendosi nelle mani di professionisti seri evitando spiacevoli sorprese?
Da tempo l’Istituto Superiore della Sanità ha prescritto che il medico (il trattamento è solo mano medica, ndr) che intende diventare ozono terapeuta e poi mantenere la qualifica deve seguire appositi corsi ogni anno. Su www.ossigenoozono.it oppure chiamando il numero 035/300903 è possibile conoscere il centro abilitato più vicino.
Avete elaborato una stima statistica sui successi ottenuti con questa terapia per ciascuna patologia in cui è stata impiegata?
Molti lavori scientifici contengono statistiche sui benefici. Per quanto concerne l’ernia o la protusione discale si raggiunge una percentuale del 94%.
Ma come funziona nella pratica il metodo di cui lei è esperto?
L’ozono viene somministrato per infiltrazione con metodo paravertebrale protocollato per l’ernia discale come per l’artrosi. E’ una procedura molto eseguita a livello ambulatoriale e non richiede presidio chirurgico nè ricovero in ospedale. Agisce direttamente sulla causa che provoca dolore o infiammazione. Se tale molecola avesse solo degli effetti sintomatici o calmanti i sintomi allora dovrebbero ripresentarsi qualche tempo dopo la fine del ciclo di cura previsto, invece nella realtà il risultato – specie quello sull’ernia – raggiunge un successo duraturo confermandoci la sua efficacia terapeutica radicale ma anche la guarigione clinica.
Effetti collaterali?
Se la terapia viene applicata rispettando i protocolli d’indirizzo non ci sono effetti collaterali. Attenzione particolare solo nei casi di ipertiroidismo e nelle forme patologiche riguardanti la coagulazione del sangue oppure dove quest’ultima venga necessariamente indotta da farmaci anticoagulanti. Altro composto che, se assunto in eccesso può interferire sulla fluidità, è la vitamina E. A parte le prescrizioni suddette l’ozono in terapia non ha praticamente controindicazioni: non essendo un farmaco né una matrice proteica non può causare allergie. Nel paziente diabetico tende ad abbassare la glicemia, ma a livello ambulatoriale non sono segnalati effetti ipoglicemici degni di nota.
Per saperne di più?
La SIOOT (Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia) è un’associazione a carattere scientifico di ricerca, studi ed applicazione dell’Ossigeno ozono in campo medico. Fondata nel 1983 oggi vanta oltre 2500 medici iscritti. Ospedali ed università praticano questa terapia.
Quanti trattamenti servono per curarsi e quando si avvertono i primi benefici?
Un significativo sollievo di solito si avverte dopo 2 o 3 applicazioni. Alcuni pazienti riferiscono che percepiscono immediatamente unmiglioramentogiànelle24oresuccessiveal primo trattamento. Il ciclo in genere va da 6 a 10 fino a 12 applicazioni.
Un’ultima domanda che riguarda la terapia in presenza di cellulite.
La cellulite, al di là di come è vissuta dalla donna ieri come oggi, non è un semplice inestetismo da eliminare con il bisturi o con i vari trattamenti ad essa annessi, ma è a tutti gli effetti una vera e propria malattia. Essa ricopre prevalentemente cosce e fianchi, si presenta intorno ai 30-40 anni e a volte anche prima: è causata da una trasformazione del tessuto adiposo o grasso sottocutaneo più specificatamente da un’insufficienza venosa e/o linfatica. E’ chiaro che tutto questo comporta un serio rallentamento della velocità del flusso sanguigno con conseguente addensamento dei liquidi e di un mal nutrimento dei tessuti sottocutanei. Questa malattia è conosciuta anche come ipodermite indurativa, dà pesantezza e freddo alle gambe e a volte anche dolore. Detta malattia è degenerativa e progredisce secondo quattro fasi: Formazione di edemi (gonfiori); Rallentamento circolatorio; Comparsa di pelle a buccia d’arancia sulle parti interessate associata a noduli sottocutanei; Dolore ai noduli e ispessimento della cute. Tra le tante indicazioni per la cura e l’intervento in qualsiasi di questi stadi, è stato messo in luce uno studio scientifico molto oculato per rimarcare gli effetti dell’ossigeno ozono terapia, che sono molteplici ed efficacissimi. In pratica, l’ozono scinde i grassi delle cellule adipose che, attraverso il trattamento, vengono resi idrofili, cioè capaci di sciogliersinell’acqua, e una volta sciolti eliminati attraverso le urine. L’ozono ha una funzione drenante dei liquidi in eccesso: aumentando la temperatura del microcircolo riattiva la circolazione sanguinea, apportando una bonificazione delle pareti e dei vasi venosi. Infine, produce un’ossigenazione dei tessuti nei punti dove la circolazione ristagna e causa i famosi noduli del quarto stadio.
Ma come funziona una seduta di questo tipo?
Per il trattamento della lipodistrofia vengono utilizzate delle micro iniezioni sottocutanee da 5-10 cc per ogni punto, non solo sui cuscinetti di grasso ma anche sul polpaccio per riattivare la circolazione. E’ chiaro che per ottenere un obiettivo base c’è bisogno di 10/15 sedute variabili in base alla gravità dello stadio. In principio appare soltanto un miglioramento estetico, ma già dopo le prime sedute si riscontra una notevole riduzione della ritenzione idrica e della pesantezza del gonfiore e del bruciore alle gambe”. Il vantaggio di questo trattamento rispetto agli altri è che l‘ozono favorisce la perdita solo della massa grassa e non di quella magra, cioè i muscoli. E’ chiaro che a questo trattamento si dovrebbe associare a una dieta. L’augurio è che le donne, consapevoli di un inestetismo non banale, si portino verso questa scia e utilizzino questa tecnica per una soluzione molto concreta ed efficace.