RECENSIAMO – SECOND HAND. Una storia d’amore (Michael Zadoorian) (Marcos Y Marcos)

 RECENSIAMO – SECOND HAND. Una storia d’amore (Michael Zadoorian) (Marcos Y Marcos)

Lo hanno definito “miele e tempesta”, qualcuno se n’è innamorato e qualcuno è stato disturbato, ma di una cosa siamo certi: se siete il genere di persone che da giugno a settembre aspettano il venerdì sera riminese per scendere in piazza Cavour e gironzolare sognanti tra le bancarelle stracolme di oggetti usati, se sul vostro calendario segnate i due weekend dell’incredibile mostra scambio di Gambettola, se conoscete tutti i negozi dell’usato del centro storico (compreso quello della signora tedesca vicino a Porta Montanara), allora SÌ, questo è il libro che fa per voi!

Second Hand di Michael Zadoorian è un libro semplice, immediato, che strappa risate e riflessioni, porta a galla qualche ricordo, forse qualche rimpiato, e magari anche qualche amore disturbato. Un libro da portare nella borsa o nello zaino, con cui proteggersi (scegliete voi da cosa) nelle sale d’attesa di tutti i medici del mondo, da leggere tra un treno perso e uno in ritardo o a letto per dormire più leggeri. Second Hand Racconta di Richard, un giovane ragazzo “junker” proprietario di un negozio dell’usato e del suo amore per gli oggetti di seconda mano. Racconta di un amore vero, che richiede impegno, dedizione, attenzione, rispetto. Richard è convinto che le cose nuove siano noiose, che non vibrino, che quando possiedi qualcosa che invece è appartenuto a un’altra persona, si stabilisca un contatto segreto. È questo che lo spinge ogni mattina a mettere in moto il suo furgone e andare a caccia di “nuove” cianfrusaglie. Racconta anche dell’amore che improvvisamente arriva nel suo negozio sottoforma di Theresa, una ragazza “dea del riuso”, vestita di occhiaie e maglie usate ultra oversize, leggermente disturbata. Richard e Theresa cercano un modo comodo di stare insieme e di stare al mondo, impresa che si rivela una divertente fatica.

Mi sento di consigliare questo libro non tanto ai nostalgici, ai romantici, agli amanti del vintage e dell’usato, sarebbe una partita vinta in partenza. Mi sento piuttosto di consigliarlo a chi non comprerebbe mai qualcosa appartenuto ad altre persone, a chi non indosserebbe mai una camicia acquistata in un negozio di seconda mano, a chi non ci è nemmeno mai entrato in un negozio di seconda mano.

Come dice Richard, “trovare un nuovo impiego per un oggetto abbandonato è un gesto di purezza cristallina”, e io ne sono profondamente convinta.

Fatevi avanti amanti del nuovo, dell’ipertrandy, dell’ipertecno, non abbiate paura: leggete Second Hand e convertitevi.

Gloria Perosin

Altri post