Riccione. Il giornalista di guerra Fausto Biloslavo a Villa Franceschi per la seconda di “Senza Paura” [L’intervista all’editore Marco Carucci]

 Riccione. Il giornalista di guerra Fausto Biloslavo a Villa Franceschi per la seconda di “Senza Paura” [L’intervista all’editore Marco Carucci]

Villa Franceschi – Rassegna “Senza Paura”

Riccione. Domenica 19 Luglio andrà in scena a Villa Franceschi la seconda serata della rassegna “Senza Paura” con ospiti Paolo Sensini noto analista politico e apprezzato saggista e Fausto Biloslavo, inviato di guerra di fama internazionale.

La prima serata è stata un successo e c’è tanta attesa per questo prossimo “turno”di una Kermesse che subito ha conquistato la curiosità di riccionesi e turisti, attratti dal dibattito impegnato sul tema coronavirus, che rimane purtroppo di forte attualità.

Abbiamo fatto qualche domanda a Marco Carucci, editore di Signs Publishing, che collabora attivamente alla rassegna:

Sig. Carucci, lei è uno dei personaggi chiave della rassegna “Senza Paura” e il suo contributo ai fini della realizzazione del progetto, come ci ha suggerito Valerio Savioli in una recente chiacchierata, è stato ed è tuttora estremamente importante. Qual’è stato il fattore principale che l’ha convinta ad aderire a quest’iniziativa?

<<Tutto nasce dall’antica amicizia che lega Valerio e me. Una sera di qualche mese fa discutevamo su cosa fare, finito il periodo di “quarantena forzata”, per scuotere un po’ la gente dal torpore accumulato. Abbiamo così immaginato una rassegna libraria nel bel mezzo del periodo vacanziero romagnolo. E tutto è nato da questa idea e soprattutto dalla volontà di Valerio e del suo staff che rimangono il vero motore dell’inziativa>>.

La Signs Publishing, casa editrice di cui Lei è fondatore, rappresenta un progetto “intenso” che porta innovazione. “Un graphic journalism inteso come reportage di guerra” il commento di Libero. Cosa ci può dire su questo progetto editoriale, quali sono le fondamenta su cui si basa e perchè avete messo in piedi questa struttura?

<<Siamo un piccolo gruppo di amici, appassionati di fumetti, fotografia e grandi storie. Nel 2017 abbiamo deciso di fare, di questa nostra passione, un progetto editoriale. Abbiamo condiviso con i nostri autori l’idea e da li è nata la prima collana italiana di giornalismo grafico. All’estero (Francia-Inghilterra-USA) questa forma di narrazione giornalistica ha ampio spazio e storia. L’anno scorso il Premio Pulitzer per le tematiche sociali è stato vinto da una Graphic Novel ! Le immagini sono un media potentissimo e riescono a raccontare molto più e meglio della sola parola scritta. Il prossimo passo che stiamo compiendo è quello di abbinare contenuti multimediali ai nostri libri. Lo abbiamo fatto con il libro, in questi giorni in libreria, di Toni Capuozzo – “Lettere da un Paese chiuso” dove il lettore può leggere, vedere i disegni che accompagnano i pensieri di Toni e, attraverso link QRCode, ascoltare i singoli capitoli letti da Toni stesso, vedere video, immagini fino a scaricare un ulteriore libro nel libro: le lettere che i lettori hanno scritto a Capuozzo durante il “lockdown”. Il prossimo volume di giornalismo grafico sarà a firma di Gabriele Micalizzi, il fotografo che a febbraio dell’anno scorso ha rischiato di morire in Kurdistan per un colpo di rpg dell’ISIS. Disegni, fotografia, parole, ma anche video e immagini direttamente fruibili dalle tavole e dalle vignette del fumetto>>.

3) Fausto Biloslavo, che sarà tra gli ospiti di questa Domenica 19 Luglio, è noto al grande pubblico per i servizi di guerra realizzati in giro per il mondo, Lei che lo conosce bene, cosa ci può dire di Lui e quale sarà il suo contributo nella rassegna che ricordiamo si pone come obiettivo un un’analisi sugli impatti psicologici, geopolitici ed economici derivati dal coronavirus? Perché sarà interessante ascoltarlo?

<<Fausto è uno dei più importanti e talentuosi giornalisti di guerra che abbiamo in Italia. Pluripremiato anche all’estero (solo l’anno scorso ha ricevuto riconoscimenti dalla Russia alla Francia) è una delle poche voci veramente esperte di assetti geopolitici e internazionali per esperienza diretta dei campi di battaglia, delle trincee e dei luoghi di cui molti analisti invece parlano solo attraverso studi fatti o dossier letti. Fausto offre una narrazione diretta, forte, densa ed accompagna ogni sua conferenza con i video e le immagini dei luoghi di cui parla e nei quali lui, immancabilmente, è stato. Fausto ti porta dentro le storie che racconta. Nei tragici mesi passati le trincee erano i  nostri ospedali, le nostre RSA. Fausto ha portato la sua camera dentro questi campi di battaglia. Ha intervistato gli operatori, raccolto storie, ascoltato le testimonianze. Sono sicuro che sarà una serata emozionante e che porterà i partecipanti dalle sabbie libiche, siriane, irachene fino alle corsie dolorose dei nostri ospedali di questo 2020>>.

“Senza Paura” è una rassegna insolita, possiamo dirla distante dai soliti eventi che hanno reso la riviera un divertimentificio spesso frivolo e privo di spessore culturale. Pensa che possa essere l’inizio di un format da riproporre sistematicamente sul territorio?

<<Sono convintissimo che questa esperienza sarà solo l’inizio. Ci troviamo alla fine di un processo, che dura da anni, di dis-intermediazione culturale. Moltissime persone si sono trovate da sole a dover cercare, elaborare e riflettere su questioni di vitale ed enorme portata. Molti si stanno accorgendo che quella che sembrava una frontiera di libertà : potersi procacciare da soli dati e notizie oltre i media tradizionali, si è rivelata invece una malattia peggiore: infatti oggi viene definita info-demia. Alcuni si sono radicalizzati nelle loro convinzioni e cercano solo le informazioni che confermano quanto già pensano, altri, in preda ad una sorta di infiammazione da dati e informazioni, hanno sviluppato una sorta di apatia e smettono di interessarsi alle cose e a seguire gli eventi di questo nostro presente. Sta emergendo però la necessità di un ritorno al confronto, al racconto, alla mediazione e alla narrazione. Gli agenti culturali, come gli editori sono, devono fare uno sforzo maggiore, non solo produrre editoria di qualità, ma creare anche i contenitori perché le persone possano tornare ad ascoltare, riflettere e coltivarsi. Con Valerio abbiamo altri progetti nella manica … “Senza Paura”>>.

[da sx a dx, Marco Carucci, Francesco Borgonovo e Valerio Savioli]

Peroz

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