SPETTACOLO E ADRENALINA: LA ROSA D’ACCIAIO SI RACCONTA

Vi immaginate la rosa come un’entità fragile? Come qualcosa di caduco e delicato?
Niente affatto. La loro rosa è forte e determinata, è agguerrita ed appassionata, non ha paura di spezzarsi, di scontrarsi con la vita e le sue sfide. La rosa è un insieme di petali, un gruppo formato da diversi elementi ben coordinati tra loro, intrecciati nel migliore dei modi.
E’ da questa singolare immagine rivisitata della rosa che inizia la nostra scoperta de “La Rosa d’acciaio”, un gruppo di stunt performer accomunati da un’irrefrenabile passione per lo spettacolo.
Incontriamo alcuni membri della squadra (Beatrice Barducci, Alessandro Valeri e Gabriele Mazzocchitti) che ci raccontano la loro missione, tra desiderio di stupire e stupirsi, voglia di imparare e sperimentare, voglia di sorprendere il pubblico. I loro spettacoli infatti si basano su un coinvolgimento cre- scente degli spettatori, per catturare il più possibile coloro che osservano, affinché ognuno si immedesimi nell’atmosfera quasi fiabesca delle loro rappresentazioni.
Effetti speciali, ma soprattutto tanta tecnica e tenacia sono alla base della mission della Rosa d’acciaio, i cui componenti si allenano due volte alla settimana per diverse ore. La scherma che praticano è il risultato di un mix tra una variante medioevale ed una moderna.
Lo scopo è quello di migliorarsi continuamente, arrivando a padroneggiare armi diverse, sapersi destreggiare con strumenti vari ed effetti pirotecnici, luci e musica al fine di creare vere e proprie coreografie.”Uno spettacolo non è mai del tutto finito” ci spiega il presidente Valeri “C’è sempre qualcosa da adattare, da migliorare, la musica da associare al fine di produrre un pathos che renda lo spettacolo coinvolgente ed emozionante”.
Tutte le nuove coreografie sono un passo in avanti nella loro storia, ogni evento porta una crescita ed una conseguente spinta verso il desiderio di miglioramento. Con l’affinarsi delle tecniche e la costante passione lo stunt group ha fatto grandi passi negli ultimi anni verso un successo in divenire che li rende progressivamente più esperti nel loro ambito.
Generalmente ogni spettacolo ha una durata che varia tra venti e quaranta minuti e si articola in prologo, svolgimento ed epilogo. Un ruolo rilevante viene affidato anche alla scelta dei personaggi da interpretare: “I personaggi vengono creati in base alla storia che rappresentiamo: ognuno interpreta un ruolo che ha fatto suo e sente già vicino e con esso viene fatta anche la scelta dei costumi”. “L’insieme ben articolato di combattimento, musica ed effetti speciali crea un crescendo di adrenalina della quale non possiamo più fare a meno” racontano i nostri ospiti.
La Rosa d’acciaio vanta infatti numerose esperienze in molteplici ambiti, dalla filmografia, ai clip musicali, a coreografie per eventi fantasy sia in Italia che all’estero. “Abbiamo preso parte a diversi eventi di rilievo come la Festa dell’Unicorno, Castlefest, il Giffoni Film Festival. Un grande successo fu la collaborazione nella realizzazione del film “Richard the Lionheart: Rebellion”. Tra le maggiori produzioni video ricordano anche “In my arms” by Ancient Bards e lo shortmovie “Kastriota”.
Il curriculum dello stunt group infatti racconta una storia intensa, ricca di impegno e soddisfazioni che sin dall’anno 2012 hanno portato il gruppo a prendere parte a numerosi eventi dal territorio riminese, fino ad a coprire vaste aree dell’Italia per poi espandersi anche in Germania e Olanda.
Cortometraggi, teatro, videoclip e manifestazioni fantasy portano gli stunt performer a viaggiare continuamente per seguire questa passione, adattandosi ad ogni circostanza ed a situazioni molto diverse. “Spesso ci capita di trascorrere anche settimane di fila nei luoghi dove vengono realizzati degli eventi. Arrivati alla fine di esperienze come queste quasi si fa fatica a tornare alla quotidianità. Viviamo moto tempo insieme condividendo tutto e dando il massimo in ciò che amiamo fare, per cui è sempre dura separarsi e tornare alla vita di tutti i giorni”.