The Italian Warrior, a bordo ring, scalpita per debuttare al cinema [trailer ufficiale]
- di Alessia Mancinelli
Il 28 dicembre del 1895, Clément Maurice, un fotografo amico degli ancora sconosciuti fratelli Lumiére, affitta il Salon Indien du Grand Café, una rinomata caffetteria sul Boulevard des Capucines di Parigi, per quella che diventerà la prima proiezione pubblica di un prodotto cinematografico.
Il biglietto d’ingresso lo fissarono al costo di 1 Franco. E trentatré spettatori meravigliati assistettero alla prima proiezione cinematografica pubblica della storia del cinema. La stampa del tempo rifiutò l’invito a partecipare, snobbando i due fratelli e quello “strano” nuovo evento. Inaspettatamente però, pochi attimi più tardi, durante la proiezione si formò una ressa di circa 2.000 persone che volevano entrare in sala.
Fu l’inizio del cinema.
Un luogo magico, sospeso nel tempo, che da quella prima proiezione con trentatré persone a oggi, ha fatto sognare e viaggiare con la fantasia generazioni intere di spettatori.
Oggi il cinema, come molti altri settori del resto, sta subendo una crisi senza precedenti a causa dell’emergenza Covid-19.
Indubbiamente a pagare il prezzo più amaro di questa crisi, sono spesso le produzioni di cinema indipendente.
Ne sa qualcosa il regista riminese Joseph Nenci, con il suo docu-film The Italian Warrior, prodotto e distribuito da A&P Group in collaborazione con Trasmetto.it e Cinephil, la cui uscita prevista al cinema sarebbe stata entro la primavera di quest’anno.
Ma partiamo dall’inizio e facciamoci raccontare direttamente dal regista la trama del film.
“Mi piace pensare a The Italian Warrior più come a una fotografia piuttosto che un film. È una sorta di “istantanea” della vita del pugile professionista riminese Luca Bergers, primo e unico italiano (al momento della produzione del film n.d.r.), ad aver avuto accesso al circuito più ambito e pericoloso al mondo di Boxe a mani nude: il BKB. È un film crudo indubbiamente, un film che rifugge ogni sorta di artifizio cinematografico. Le inquadrature sono spesso volutamente strette, “rubate” per certi versi, proprio per cercare di enfatizzare il senso di “claustrofobia” sociale, economica, emotiva che il protagonista del documentario soffre ogni singolo giorno per portare avanti il suo sogno. D’altronde ha scelto di fare il pugile e non il calciatore”.
È stato facile realizzare questo film?
“Realizzarlo paradossalmente sì. Farlo conoscere decisamente no. Nonostante gli sforzi, la passione, l’entusiasmo, abbiamo ricevuto diverse porte chiuse. Fa parte del gioco. Affermarsi nel mondo del cinema è un’impresa piuttosto difficile. Quello che però ha fatto la differenza è stata la perseveranza. L’unico modo possibile per ottenere risultati è continuare a crederci. Senza esitazione. Proprio come nella filosofia della Boxe. E pian piano i risultati sono arrivati. Nel 2018 The Italian Warrior ha vinto il premio come “miglior storia vera” al prestigioso Overtime Film Festival, in seguito è stato selezionato per le nominations allo storico Sport Film Festival ed è stato pre-selezionato all’S.F.F. Ad oggi Manca solo la ciliegina sulla torta. Approdare alla sala cinematografica. Ma il virus, per il momento, ci ha bloccato”.
Con l’interessamento di Massimiliano Giometti, titolare di un’importante catena di sale cinematografiche, la Giometti Cinema, da sempre attenti e recettivi anche nei confronti del cinema indipendente, sareste dovuti approdare in sala entro la primavera.
“Esattamente. Proprio mentre stavamo programmando l’uscita al cinema, l’emergenza Coronavirus ci ha bloccato i lavori. Ma confidiamo di riorganizzarci presto non appena il Governo darà la possibilità anche ai cinema e ai teatri di ripartire in sicurezza, chissà magari anche con le Arene all’aperto”.
Colonna sonora importante firmata dal rapper Emanuele Trifelli in arte D-Art, com’è ricaduta su di lui questa scelta?
“D-Art è un caro amico del produttore musicale Andrea Trinchi che ha firmato tutto l’editing sonoro del film. Quando mi fece ascoltare in studio un suo brano fu amore a prima vista. Ho da subito apprezzato la rara capacità di trasformare in musica vere e proprie poesie, edulcorate con la sapienza di una padronanza lessicale fuori dal comune. Un vero dono poterlo annoverare tra i collaboratori del progetto”.
Una domanda intima. Cos’è per lei il cinema?
“Bella domanda.
Vede, il cinema ci fa sorridere. Ci fa piangere. Ci fa viaggiare.
Sono stato con Tom Hanks sull’Apollo 13 quel giorno. E ho stretto forte la mano anch’io a Leonardo di Caprio mentre spariva nelle profondità dell’oceano. Ho pilotato un F-14 con Tom Cruise e sono stato sotto il comando di Russel Crowe in Master and Commander. Ho esplorato gli abissi con Ed Harrys e anch’io ho fatto il tifo per Jim Carrey in Truman Show. Quel giorno c’era un’afa insopportabile a Zabriskie Point ma in compenso diluviava come Dio la mandava quando Darcy fece la sua dichiarazione d’amore. E poi sono stato il quarto ladro assieme a Boldi, Banfi e Villaggio ma anche poliziotto assieme a Montesano e Pozzetto. Ho riso a crepapelle con Totò e mi sono incazzato come una iena con Backcountry.
Il cinema è tutto questo… e molto altro ancora.
Quando stacchiamo un biglietto per entrare in sala, non acquistiamo solo un posto comodo in poltrona con l’aria condizionata e la visione su uno schermo gigante.
In quel momento, stacchiamo un biglietto per un viaggio in un sogno… senza confini, verso l’immortalità”.
In attesa dunque di poterlo vedere al cinema, lasciamoci stuzzicare l’appetito con il primo dei due teaser trailer ufficiali del docu-film.