UNA FINESTRA SULL’ITALIA. Natale.

 UNA FINESTRA SULL’ITALIA. Natale.

C’è il silenzio in sala, da dietro le quinte si sentono muoversi le punte dei ballerini, c’è qualcuno che bisbiglia, è il momento…
Le luci si accendono, gli applausi cadono copiosi… e lo spettacolo prende forma, si apre il sipario.

Ed è proprio quello che accade a Salerno, che in questo periodo dell’anno si “trasforma” letteralmente in un’altra città, trenta chilometri di luci che le cambiano il volto facendola diventare un grande parco divertimenti, catapultando il turista in un mondo incantato, creando con luci e colori un’atmosfera “fantastica”. Per le vie della città c’è l’odore degli “struffoli” (palline di pasta,fritte nell’olio e avvolte nel miele caldo ed adornate con confettini colorati… una delizia per il palato), o del “Mont Blanc” un dolce fatto con le castagne e preparato apposta per l’occasione dall’antica pasticceria “Monteleone”.
Alzando gli occhi, non ci resta che esprimere un desiderio guardando il cielo stellato fatto di tante piccole lucine, ”la città si trasforma”, la villa comunale diventa un “giardino incantato delle favole”, ci si trova a passeggiare accanto alla carrozza di Cenerentola, in mezzo al bosco incantato di Alice nel paese delle meraviglie, o accanto alla balena di Pinocchio. Una spettacolare e suggestiva esposizione di opere d’arte luminose con temi differenti: la foresta, i personaggi delle fiabe, i giardini incantati, mondi esotici, volte celesti ed aurore boreali che accendono le notti salernitane durante tutto il periodo di Natale.
La tradizione vuole che la notte tra il 23 e il 24 Dicembre si vada a pescare il pesce fresco per mangiarlo la sera della viligia, e ancora il 24 e il 31 mattina in città si balla a ritmo di discoteca perchè tutti i bar mettono su musica, per aperitivi, per ballare e divertirsi, oltre a questo “struscio”, c’è anche chi la mattina della viligia non resiste alla voglia di farsi un bel bagno in mare alla spiaggia di Santa Teresa, che quasi ogni anno per l’occasione, regala temperature primaverili.

Dalla calda spiaggia di Santa Teresa,alle innevate punte delle Dolomiti..
Siamo a Trento, dove ci si trova davanti ad un panorama mozzafiato: all’orizzonte lunghe distese di montagne innevate, e con un soffio di vento questa neve ci fa gelare e diventar rosso il naso; per le vie della città si cammina incappucciati con cappelli di lana, sciarpa e guanti che stringono una tazza calda di vin brulè.

Eccoci siamo arrivati nel lungo viale delle bancarelle che sorgono ai piedi delle antiche mura in Piazza Fiera, mentre Piazza Battisti si trasforma nella piazza dei bambini con spettacoli e attività d’intrattenimento. Vi è un’esplosione di odori tra candele profumate, dolci fatti in casa e grappa, un connubio di sapori che prendono forma con i “canederli”, grandi “gnocchi” fatti di pane raffermo, latte e uovo, (ma esistono varianti che, al posto del pane, prevedono polenta di grano saraceno), solitamente insaporito con speck o formaggio; o ancora lo “Zelten” un dolce fatto con frutta secca bagnata dal rum, ogni famiglia trentina che si rispetti conserva gelosamente la ricetta che si tramanda da generazioni.

Come bevande abbiamo il “vin brulè bianco” e il “parapampoli”,una bevanda alcolica ottenuta dalla miscelazione di caffè, grappa, vino, zucchero, miele assieme ad aromi e spezie naturali,che a detta dei nostri trentini è una delizia ,ed è ottima per passare delle fredde serate in compagnia di amici.

Infine, anche se potrei continuare per ore a raccontare le ricorrenze natalizie che animano la nostra penisola, la meraviglia del presepe della Marineria, a Cesenatico, l’unico presepe galleggiante al mondo. Questo presepe che scorre lungo il porto canale è fatto di statue collocate su barche adornate da luci e rappresenta la vita di un borgo marinaro adriatico: un palcoscenico sull’acqua che diventa un microcosmo, al di là di un’epoca storica definita, puntando ad una sorta di “realismo fantastico”. Inoltre le “casine di Cesenatico “, ospitano un mercato di cioccolata, dolci e prelibatezze in piazza Ciceruacchio, dove si festeggia l’arrivo del nuovo anno.

Ma a parte il luogo,sapete qual è il posto più bello dove trascorrere queste feste??
Con la propria famiglia, a casa, nel nostro porto sicuro, aprire la porta di casa e ritrovarsi davanti la lunga tavolata apparecchiata con la tovaglia rossa (che la nonna custodisce gelosamente per poterla sfoggiare il giorno di Natale), i tovaglioli ricamati (del corredo), con candele e segnaposto, perchè si sa in una famiglia ognuno ha il proprio posto assegnato e il suo ruolo.
In tavola c’è già l’antipasto con le pizze fritte perchè il nonno vuole mangiare subito.
In sala c’è aria di pesce, di cucinato, delle mille portate per questa cena che deve essere abbondante perchè “il nipotino che non vedi da tanto tempo deve mangiare”, il bello di queste feste è rivedersi non solo fisicamente ma anche emotivamente con zii, cugini, parenti e riprendere quel filo che si era momentaneamente sfilato perchè la vita è frenetica, ma che a Natale puntualmente si riprende come se non fosse mai cambiato nulla.

Buone Feste

 

Michela Toto

Altri post