UNA FINESTRA SULL’ITALIA. Venga a prendere un caffè a Luino

 UNA FINESTRA SULL’ITALIA. Venga a prendere un caffè a Luino

Venga a prendere un caffè a Luino..

Alla scoperta di una terra di confine

Dal mio finestrino l’immagine pare tratta da una cartolina, una distesa di acqua argentata, protetta da alte montagne, come le braccia della mamma, eccomi a casa. Luino, cosa raccontare di Luino? Una cittadina che conta circa 15.000 visi, nata sulla parte orientale del Lago Maggiore, in Lombardia, a circa
20 km da Varese ed altri in più per Milano. Confina ad Est con la Svizzera dove potrete trovare infinite montagne di cioccolato, o perlomeno me la sono sempre descritta così nella testa: un paradiso di dolcezza, la fuga perfetta. I Per raccontarvi di Luino, ho dovuto anche io, nonostante sia nata qui, cercare alcune informazioni, volevo un po’ capire come venisse descritta agli altri, quali informazioni venissero date. Mi sono resa conto che la pubblicità non è molto positiva, si dice su Wikipedia che il clima è piovoso, pensate che i valori delle precipitazioni sono circa il doppio di Milano e il triplo rispetto ad altre località della Pianura Padana. Ma il meglio arriva leggendo che l’irraggiamento solare è uno dei più bassi in Italia, ora capisco molte cose.

Descritta così, farebbe venire i brividi a chiunque. O Ma Luino è tanto di più, ha una storia che forse è anche poco conosciuta. Venne nominata da Ernest Hemingway in Addio alle Armi: “Vidi uno spacco cuneiforme tra le montagne sull’altra sponda e pensai che dovesse essere Luino”.

Nel 1848 l’eroe dei due mondi, Garibaldi, si scontrò alla Luina, torrente del territorio, contro gli Austriaci e nel 1867 venne costruito il primo monumento italiano dedicato ad egli, mentre era ancora in vita. Luino fu la patria di due grandi scrittori e poeti, Piero Chiara e Vittorio Sereni. Alberto Lattuada girò proprio qui “Venga a prendere un caffè da noi”; Marco Vicario alcune scene di “Il cappotto di Astrakan” e Giulio Base girò “Il pretore” anche con l’aiuto di moltissime comparse del luogo, film tratti dai romanzi di Piero Chiara.

Dal 1541 ogni mercoledì si tiene il mercato, qui è ritenuto un’istituzione, “vado al merca”, “ci vediamo al merca”, la pizzetta usciti da scuola, il mercato ha sempre richiamato molti stranieri, principalmente svizzeri e tedeschi che sbarcano in città con i battelli dal lago o con pullman e treni, per noi ragazzi tutto questo richiamo ci ha sempre messo di buonumore e ci ha fatto sentire in vacanza nonostante fossimo ancora a metà settimana.

Luino è composta da diverse frazioni lungo il lago, tra cui Colmegna, che mi piace richiamare per una curiosità che pochi sanno e che per caso ho scoperto: nel 2001 era stata scelta come base per varie cure che doveva svolgere in Svizzera, da George Harrison, amatissimo componente dei Beatles, il quale sotto falso nome cercava di tutelare la sua tranquillità in un momento difficile.

Per gli amanti dei bei luoghi e delle escursioni, sarà notizia fortuita sapere che Luino è collegata dai battelli della navigazione del Lago Maggiore, i quali fanno spola tra le due sponde, quella lombarda e quella piemontese e soprattutto sono utili per poter visitare le affascinanti Isole Borromee, ricchezza culturale e paesaggistica del territorio. Le Valli del Luinese, invece, ospiteranno tutti coloro che sono appassionati alla natura e alle lunghe passeggiate, spesso impervie, che portano a vette mozzafiato.

Oltre questo, oltre alla sua storia e alla sua bellezza che solo vedendola con i vostri occhi, potrete conoscere al meglio, Luino è la storia di ognuno di noi, è il sorriso di un bambino che esce da scuola, è il volo incerto di un germano reale, sono le risate e le urla ludiche dei ragazzi che si ritrovano il sabato sera, è il respiro affannato di uno dei tanti corridori sul lungo lago, è la simpatia del titolare di un ristorante, è la parlantina del commesso sotto casa, è il rumore del traffico in centro, è la coda dei frontalieri di ritorno dal lavoro, è il silenzio della domenica mattina, è musica quotidiana.

Il fascino del suo paesaggio è difficile da poter descrivere, non sono una poetessa e nemmeno una scrittrice erede di Manzoni, bisogna che entri negli occhi. Spesso, non essendo nemmeno una fotografa, non ho con me strumenti che possano immortalare momenti e paesaggi unici, allora chiudo gli occhi, la fisso nei cassettini della memoria, poi riapro e mi immergo in quello che il mio posto può darmi. A chiunque voglia scoprire Luino, consiglio di sedersi in riva al lago e di lasciarsi sorprendere dal sentimento di meraviglia di fronte al mondo.

Il sole brilla anche qui e le giornate diventano quadri in movimento che ricordano i colori e i soggetti di Monet… e la pioggia? La pioggia può solo accompagnare, rendendo ancora più impressionista il nostro lago, un po’ malinconico, ma ricco di vita.

Buon viaggio a chiunque voglia farsi impressionare dalla mutevole Luino e salutatela da parte mia, che prima o poi torno a casa anche io.

 

 

 

Ilaria Ferrari

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