UOMINI CHE ODIANO LE DONNE, UOMINI CHE NON LE RISPETTANO. Chiacchierata con l’ex generale dei R.I.S. di Parma Luciano Garofano

 UOMINI CHE ODIANO LE DONNE, UOMINI CHE NON LE RISPETTANO. Chiacchierata con l’ex generale dei R.I.S. di Parma Luciano Garofano

Luciano Garofano Comandante dei RIS di Parma (Agenzia: TAMTAM) (NomeArchivio: LUCIAzz4.JPG)

Violenza sulle donne… bene, parliamone.
Femminicidio è un termine che tristemente e prepotentemente è entrato nella quotidianità. I dati in Italia sono infatti impietosi perché ogni anno quasi duecento donne vengono uccise, una ogni tre giorni. Molti sono gli interrogativi che sorgono, ma più di tutti si dovrebbe analizzare, se si vuole seriamente comprendere il fenomeno, il ruolo della donna, il ruolo dei mezzi di comunicazione di massa e, non per ultimo, il ruolo dell’uomo nella società di oggi.
L’attenzione che i mass media hanno negli ultimi anni sulla violenza subita dalle donne è certamente cresciuto tanto che la cronaca quasi quotidianamente ci bombarda di questo tipo di notizie. Noi di Riminiamo ne parliamo con l’ex generale dei R.I.S. di Parma Luciano Garofano. Il Generale Garofano, in congedo dell’Arma dei Carabinieri è stato per molti anni Comandante dei R.I.S. di Parma, periodo durante il quale è stato chiamato sulla scena dei più importanti casi giudiziari avvenuti in Italia. Autore di numerose pubblicazioni, uscite recentemente nelle librerie: “La prepotenza invisibile” e “I labirinti del male”. E’ stato ospite a Rimini a fine gennaio ad un incontro dal tema attuale come la prepotenza invisibile del bullismo e del cyber bullismo e noi di Riminiamo Magazine l’abbiamo intervistato per parlare di femminicidio.

Partiamo da una considerazione di carattere generale. Come si spiega tutta l’attenzione dell’opinione pubblica per i casi di cronaca nera?
E’ sempre successo. Le modalità si ripetono, i casi si confrontano e si ripetono. In fondo la curiosità della gente nasce dalla morbosità che c’è dentro in ognuno di noi. Morbosità e curiosità sono gli elementi centrali che portano le persone a seguire questi casi.

Stalking e violenza sulle donne, un tema attuale proprio a Rimini visto la cronaca nera degli ultimi giorni, come difendersi?
Il problema è complesso. Da una parte gli omicidi femminili sono stabili. Ovvero non crescono. Dall’altra ci sono sempre più casi di violenze sulle donne. La donna denuncia poco. Quando denuncia si isola e viene ricattata ed è oggetto di altri maltrattamenti. Bisogna difendersi tramite prevenzione e educazione. Educazione quella della famiglia. Bisogna difendersi tramite azioni di prevenzione. C’è un modello assolutamente sbagliato sulla donna ed è quello che vede il binomio donna uguale ad oggetto.

Quindi possiamo dire “uomini che odiano le donne”?
Io direi più semplicemente uomini che non rispettano le donne.

Lei ha passato una vita sulla scena del crimine, chi sono le donne diciamo “predestinate” al femminicidio?
L’incontro tra un aggressore e una vittima, non è un incontro causale. Le vittime di solito sono fragili, hanno avuto un’infanzia particolare. Sono vittime che cadono in trappola.

Perché, nonostante le scoperta della prova del dna, molti delitti restano impuniti?
Sui media si finisce per parlare solo dei casi non risolti. Tantissimi, invece, vanno a buon fine. Pensi a quello dell’Olgiata: si è chiuso grazie all’esame del dna. Siamo viziati dalle serie tv poliziesche: lì le indagini terminano subito e con successo. Ma la realtà è diversa. I progressi scientifici hanno aumentato molto i successi.

Perché secondo lei aumentano le donne vittime di aggressioni e poi uccise?
Uno dei motivi è che sono sempre di più gli omicidi familiari che colpiscono le donne. In secondo luogo, l’aumento della “quota rosa” di vittime va di pari passo con sofferenza sociale, forte disagio, crisi economica, fattori che si traducono in un’aumentata aggressività collettiva di cui la donna paga lo scotto.

Cosa bisognerebbe fare per invertire questa tendenza?
Vigilare di più. Non sottovalutare le minacce. Ascoltare le donne. E dare più peso a rapporti conflittuali, minacce, percosse che loro segnalano alle autorità. Dopo una denuncia di stalking, per esempio, bisognerebbe continuare a seguire la situazione.

Il caso che le ha dato più soddisfazione?
Quello del serial killer Donato Bilancia, 17 omicidi. Fermato per il perfetto gioco di squadra. Risolto in quaranta giorni.

Al giorno d’oggi che potere hanno i social network sulla violenza sulle donne o sul cyber bullismo?
Hanno un ruolo fondamentale, se da una parte sono avvincenti e innovativi, dall’altra parte sono molto pericolosi. Possono manipolare e compromettere il futuro delle persone, soprattutto se sono adolescenti.

Che consigli darebbe ad un giovane che vorrebbe seguire le sue orme?
Chi volesse approcciare a questa professione può scegliere due strade: quella di laurearsi in una disciplina scientifica, propriamente detta, studiando quindi Chimica, Biologia, Fisica o Informatica, oppure quella di laurearsi in Scienze Psicologiche. dopo il conseguimento di Lauree scientifiche, ci si può ulteriormente preparare con dei Master specifici in Scienze Forensi, Criminologia ecc., non dimenticando mai che questa professione deve essere sempre affrontata con molta umiltà ed equilibrio.

Daniele Cicogna

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